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Summus et perpetuus inquisitor, cardinale con il titolo di Santa Maria sopra Minerva, pontefice dal 1566 al 1572 con il nome di Pio V, il domenicano Antonio Michele Ghislieri è ricordato agli annali della storia come intransigente e rigoroso difensore dell'ortodossia cattolica. Subito dopo la sua elezione al soglio pontificio, a Roma e in Europa si guadagnò la fama di sovrano insensibile alle arti e alle antichità e poco incline a manifestazioni di grandiosità nell'architettura. I saggi riuniti in questo volume, che ha origine da una giornata di studio tenutasi presso il Collegio Ghislieri di Pavia nel 2005, riprendono in esame la questione storiografica e le testimonianze del mecenatismo di Pio V per delineare un profilo diverso del pontefice alessandrino. Le immagini dipinte e le fabbriche architettoniche da lui commissionate o eseguite durante il suo pontificato - a Roma e in Lombardia - esprimono la forza e la risolutezza dell'impegno profuso da papa Ghislieri nella salvaguardia della fede cattolica, in un quadro in cui forme auliche e recupero dell'antico si fondevano in un'unica calibrata visione celebrativa della Chiesa. A queste vicende si aggiungono, in proseguo di tempo, le iniziative volte a conservare e divulgare l'immagine del papa, beatificato nel 1672 e canonizzato nel 1712, nonché gli episodi rilevanti del suo regno quali la battaglia di Lepanto e i culti da lui promossi come quello della Vergine del Rosario.